Ennesima vittoria del Presidente M.llo Chiariglione: il T.A.R. del Piemonte ha sancito il diritto di critica per i militari e ha condannato il Ministero della Difesa.

Pubblicato da Presidente AssoMilitari il

Il T.A.R. del Piemonte, con Sentenza N. 00839/2022 REG.PROV.COLL. N. 00062/2022 REG.RIC, accoglie il ricorso proposto dal Maresciallo Carlo Chiariglione difeso dall’Avv. Giulio Murano del Foro di Roma, ordinando al Ministero della Difesa di annullare la sanzione della perdita del grado e della destituzione, riammettendolo in servizio con tutti gli oneri e gli onori che ne conseguono.

La sentenza sancisce che il procedimento disciplinare avviato dal Colonnello Giuseppe Sgueglia e avallato dal Gen. C.A. Claudio Berto del Comando Truppe Alpine, poi avvalorato dal Ministero della Difesa guidato dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, sia stato frutto di una condotta “meramente meccanica e semplicistica”.

La sentenza rimarca le precedenti assoluzioni, quindi, anche la totale inconsistenza delle imputazioni mosse dal Comando Truppe Alpine verso il M.llo Chiariglione, presso il Tribunale Militare di Verona e Ordinario di Cuneo:

tanto davanti all’autorità giudiziaria militare, quanto dinanzi all’autorità giudiziaria ordinaria ed ambedue hanno dovuto riscontrare che quanto addebitato non rientrasse in plurime ipotesi di reati, sia militari, sia ordinari”.

Il Collegio giudicante ha anche sottolineato in maniera didascalica, incontrovertibile e definitiva l’importante ruolo che riveste Assomilitari, ma soprattutto riconosce, con una sentenza destinata a fare giurisprudenza, il diritto di critica anche per i militari. Si legge: “…le dichiarazioni del maresciallo Chiariglione il quale, va rammentato, ha agito non tanto nella mera veste di sottufficiale ma di presidente di Assomilitari, unica Associazione militare rivolta al personale appartenente al ruolo dei Graduati e dei Volontari delle Forze Armate e dei Corpi Armati […] Il Collegio condivide pienamente tali impostazioni e al di là delle note commendevoli che caratterizzano l’intera carriera militare del ricorrente, non può che ritenere che le affermazioni del maresciallo Chiariglione siano espressioni del diritto di manifestazione del pensiero tutelato dall’art. 21 della Costituzione e dall’art. 1472 dell’ordinamento militare […] espressioni del rilievo di alcune manifestazioni contrarie al benessere del personale militare che deve essere comunque assicurato ed è oggetto di tutela da associazioni come quella presieduta dal ricorrente”.

Queste continue vittorie presso i Tribunali Amministrativi, e penali Militari e Ordinari confermano in modo evidente l’esistenza di un sistematico modus operandi intimidatorio e ritorsivo posto in essere da alcuni rappresentanti delle Forze Armate nei confronti di chi denuncia illegittimità, omertà, vessazioni e minacce.

I vari soggetti coinvolti in tale procedimento sancito come ingiusto, verranno invitati presso le Autorità Giudiziarie competenti a spiegare quanto da loro scritto e dichiarato, negli ultimi anni contro il sottoscritto e Assomilitari.

Si confida in una presa di posizione da parte del Capo di S.M.E. Gen. C.A. SERINO, del Capo di S.M.D. Ammiraglio Giuseppe Cavo DRAGONE e del Ministro della Difesa On. Lorenzo GUERINI; a questi dovrebbe essere ora ulteriormente chiaro il fatto di essere stati ripetutamente fuorviati dai propri subalterni, i quali hanno dato una rappresentazione dei fatti scorretta e falsata, al solo fine di nascondere fatti gravi e conosciuti ma dagli stessi taciuti.

Tali Autorità dovrebbero rompere il silenzio ed esprimersi in merito, per tutelare la dignità propria e dell’Amministrazione Difesa.

                                                                        

Presidente Assomilitari

Carlo Chiariglione

#nessunorimaneindietro

 

 

 


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